Quando ho fatto i tatuaggi per la radioterapia

Il taglia e cuci è andato. In due riprese.

Gli ospiti inattesi erano due, sullo stesso seno.

Ho optato per un intervento conservativo, grosso rischio!!! Vuol dire che mi hanno asportato due quadranti e non il seno intero.
Adesso però mi becco dose doppia di radiazioni per scongiurare eventuali recidive.
Il radiologo è gentile, attento, educato e conosciuto. Un altro compagno di liceo. Tutti a medicina quelli della maturità 1976? Mi spiega tutto per bene e non fa tanta paura.

Quando penso alle radiazioni penso a certe foto di Cernobyl. Contaminata. Intanto mi fotografa e poi mi dice che mi deve fare una centratura… bhò!?!?

Consiste in tre piccoli tatuaggi che delimitano l’area da irradiare. Tre punti neri sul costato, tra i seni  e sotto l’ascella scavata e sensibile.

Indelebili. Oddio, ho tanto strillato a mio figlio per piercing e tatuaggi che si è autoinflitto. E adesso anche io faccio parte di una tribù.

Mio figlio mi ha spiegato che ogni tatuaggio ha un significato per chi lo esibisce, e racconta il suo percorso di vita, la sua storia. Su di me si può leggere: carcinoma mammella dx. Sottotitolo:

Speriamo che me la cavo.

D.R.

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