Modelli e immagini della bellezza
Riflettere sul nesso Corpo e Bellezza è l’obiettivo dei tre incontri curati dall’Associazione Metabolé, un percorso per un confronto sulla relazione Corpo e Bellezza soprattutto nei suoi snodi più problematici dell’orizzonte contemporaneo tra identità fluide e performative, manipolazione e biopotere, potere e comunicazione, estetizzazione dell’esistenza e spazi di elaborazione soggettiva La bellezza del corpo è un concetto legato a canoni universalmente validi una volta fissati?
La bellezza è statica e si oppone alle trasformazioni legate al trascorrere del tempo? La bellezza inseguita dalla chirurgia plastica spinge verso l’uniformità dei corpi allontanandoci dall’essere identità uniche e irripetibili? La ricerca delle bellezza “simmetrica e perfetta” si contrappone alla spontaneità della natura e crea forme chiuse e rigide?
Sono alcune delle domande che troveranno risposta nelle conferenze, saranno i nostri relatori a guidare e a far entrare il pubblico nel dibattito contemporaneo sul significato dell’idea di bellezza legata al corpo. Noi tutti abbiamo dei modelli maschili e femminili di bellezza, le nostre preferenze sono diverse e si può arrivare all’odio di sé quando ci si confronta con le bellezze perfezionate magari dai computer. Il miglioramento senza limiti alla ricerca della longevità può portare alla Bellezza pericolosa (titolo della bella e articolata mostra sul tema curata da Manon Slome a Napoli alcun anni fa).
Il “corpo bello” è una definizione poco libera e difficilmente generata dalla soggettività. Più facilmente è tiranneggiata dalla cultura sociale che vuole definire i canoni, una cultura sociale che si distingue da oriente a occidente. E così un corpo che invecchia o che ha perso per strada la sua simmetria può essere un “corpo brutto” o un “corpo che ha abbracciato la vita”. Di fronte alla foto di Hella Hammid “The warrior” con busto di donna che porta al posto di un seno un tatuaggio di un ramo, l’emozione che si prova è di bellezza.