Metabolé continua il percorso di riflessione sul corpo tatuato interrogandosi sul pregiudizio che può portare a prenderne le distanze.
Il corpo tatuato ti intriga o ti disturba? E’ un abbellimento o una deturpazione? E’ un modo di comunicare o è un fatto personale?
Il tatuaggio rimanda al passato, al primitivo, al marchio o è un segno della modernità? Esprime appartenenza (tribale, associazione più o meno segreta, esoterismo) o distinzione?
E’ una provocazione o un segno di libertà? Cosa comunica? E’ un simbolo che si vede ma rimanda a qualcosa che non si vede, oppure cerca di nascondere ciò che apparentemente esibisce? Mette fuori, sulla pelle, qualcosa che sta dentro, sotto la pelle, o stabilisce un confine tra ciò che “sento” io, i miei affetti, le mie emozioni, i miei ricordi, e quello che “sentono” gli altri? Semplifica qualcosa di complicato o viceversa, arricchisce qualcosa di poco valore?
Vorremmo ripercorrere alcune brevi suggestioni della letteratura e raccogliere le opinioni sui brani proposti: proponiamo uno spazio di dibattito per esaminare con libertà e fantasia i nostri pregiudizi.
Il tatuaggio rende permanente qualcosa: il segno, il simbolo, il ricordo, l’effimero.
Il tatuaggio seduce e respinge, avvicina e contemporaneamente basta a sé stesso.Gli incontri sono condotti dalla socia Maria Fiorenza Lollo (psicoterapeuta esperta in conduzione di gruppi).
Le date dei 4 incontri (ore 19.00) sono:
19 Febbraio,
21 Marzo,
16 Aprile,
16 Maggio.
La partecipazione è gratuita. Gli incontri si tengono a Mestre.