Terra, Acqua, Fuoco, Aria. Quattro radici alla base dell’Universo e insieme del corpo di ognuno; nel nostro psiche-soma, nel nostro corpo anima si riscontrano gli elementi che ci apparentano all’Universo, alla Natura.
I quattro elementi, temi del concorso fotografico CorpoMateria promosso da Metabolé, costituiscono gli stimoli argomentativi delle conferenze svolte con l’obiettivo di evocare le nostre risonanze e comunanze con l’Universo.
Dopo Terra (Disegno la mia terra. Teoria e pratiche del mandala) e Acqua (Simboli e immagini dell’acqua), Metabolé propone questa terza conferenza sul Fuoco richiamando il filone di lettura e cultura junghiana. Immagini e i simboli ci portano nei sentieri del conoscibile e dell’inconoscibile.
Suggestioni alchemiche si accavallano con evocazioni, sogni e immagini che conducono quasi in silenzio alla conoscenza di ciò che la mente contempla e di ciò che non riesce a contemplare. Un viaggio che rompe l’ostacolo frapposto dal filtro della ragione per entrare nel profondo della conoscenza.
Fuoco, come sole, calore, desiderio che sostiene la vita e insieme la consuma e la divora.
Dai tempi antichi il fuoco ha cambiato le sorti dell’uomo. Il fuoco cuoce, ma anche brucia. Il fuoco illumina e lentamente consuma, scalda con il focolare, vivifica con la passione. Ma porta la morte con la distruzione incendiaria. Il rosso è il suo colore come il sangue che scorre nelle vene. Purifica, disinfetta e trasforma fino ad estrarre l’oro.
In questo viaggio ci faremo guidare da Marco Gay, filosofo e analista junghiano, cofondatore della scuola psicoterapeutica L.I.S.T.A. e dell’onlus Metis Africa oltreché collaboratore del Centro Culturale Junghiano Temenos. Tra i suoi libri ricordiamo l’ultimo uscito “Archeologie Junghiane. L’attualità del Libro Rosso” (2015, collana Temenos – Ed. Persiani).