“Io, nessuno, centomila”
Il laboratorio non è un gruppo di psicoterapia e neppure un corso di scrittura creativa, ma un luogo dove vengono posti degli interrogativi ai quali si cerca di dare delle risposte e di tradurle attraverso il linguaggio della scrittura. Il titolo del laboratorio fa ovviamente riferimento al testo di Pirandello e, precisamente, a quello che accade a Vitangelo Moscarda quando si accorge che il suo naso è diverso da quello che aveva sempre creduto.
A partire da alcune passaggi, presi in prestito da libri più o meno classici, verranno proposti dei giochi e degli esercizi volti a fare luce su alcuni aspetti di noi, spesso celati dalla quotidianità, ma presenti e pronti a essere integrati nella nostra vita. Il laboratorio è stato pensato come un viaggio, con un punto di partenza e uno di arrivo, che verrà scritto dal partecipante a mano a mano che proseguono gli incontri.
A conclusione rimarrà come memoria una sorta di diario di bordo, utile per viaggiare con qualche coordinate in più. Il percorso si snoda in nove incontri:
1. Avere un corpo o essere un corpo
2. Il corpo come patria, casa o rifugio
3. Il corpo come ferita, via di fuga o viaggio
4. Il corpo come specchio
5. Il corpo come memoria
6. Il corpo come meta
7. Il corpo come incontro
8. Il corpo come relazione
9. Il corpo come testimonianza